Il maestoso Tempio di Antas - Sardus Pater

Siamo a Fluminimaggiore, nella provincia del Sud Sardegna, in una splendida zona ricca di giacimenti minerari chiamata Iglesiente. Qui sorge il maestoso Tempio del Sardus Pater, meglio noto come Tempio di Antas.

La Sardegna fu definita fin dall’antichità “l’isola dalle vene d’argento” a sottolineare la ricchezza del sottosuolo di questo pregiato materiale.

La Valle di Antas, dove sorge l’imponente tempio, prende il nome dal fiume Antas che la attraversa.

Il maestoso Tempio di Antas - Sardus Pater
L’AREA ARCHEOLOGICA DI ANTAS

L’intera area archeologica è tutt’oggi degna di grande interesse e mostra i segni delle civiltà che ci hanno preceduto.

Al primo posto il popolo nuragico che costruì un santuario dedicato ad una affascinante divinità nuragica: il Babay guerriero e saggio progenitore della stirpe sarda. Il villaggio sorge a circa 200 mt a Sud Ovest del Tempio di Antas e pare risalire al 1200 a. C.

La necropoli nuragica sorge invece a 21 metri dal podio romano, in corrispondenza di un affioramento roccioso identificato probabilmente come santuario.

Sui resti di quello che era il tempio punico, il popolo romano fece erigere un luogo di culto unico nel suo genere in tutta la Sardegna; il tempio di Antas, appunto.

Il maestoso Tempio di Antas - Sardus Pater
Il maestoso Tempio di Antas - Sardus Pater
Il maestoso Tempio di Antas - Sardus Pater
IL TEMPIO DI ANTAS

Si accedeva al Tempio attraverso una massiccia gradinata, ancora oggi calpestabile. Il podio è lungo ben 20 metri e si divide in tre parti.

Pronaos. Le colonne sono alte circa otto metri e sono costruite in calcare locale, lisce e senza scanalature. Sono ben visibili i capitelli in stile ionico. Il pavimento risulta invece completamente distrutto da interventi clandestini e ricostruito.

Cella. La parte centrale del tempio in cui sono visibili delle colonne addossate ai muri perimetrali. Il pavimento presenta resti del mosaico che ricopriva l’intero pavimento. Alla Cella potevano accedere solo i sacerdoti.

Adyton. Due porte conducono a due bacini quadrati, accessibili attraverso tre gradini. Le vasche erano adatte al contenimento di acqua sacra per le cerimonie di purificazione, in quanto impermeabilizzate.

A parte il Pronaos, le altre parti del tempio sono ben visibili dalle transenne ma non accessibili.

Il Tempio di Antas resta una testimonianza importantissima dell’epoca romana in Sardegna. Le sue proporzioni appaiono immense e la sua collocazione, nel mezzo di una valle verde e fiorita, ne fa un’attrazione unica. Sono rimasta affascinata!

Il maestoso Tempio di Antas - Sardus Pater
Il maestoso Tempio di Antas - Sardus Pater
LE ISCRIZIONI LATINE

Il tempio romano è datato al III secolo d. C. come testimoniano le iscrizioni latine poste sull’epitelio che sovrasta le quattro colonne. Fu restaurato ad opera di Caracalla, sui resti del primo tempio costruito intorno 38 a. C. da Ottaviano Augusto.

PERCORSI

Accedendo all’area archeologica di Antas si ha la possibilità di seguire dei percorsi alternativi in trekking che portano ad altre attrazioni poco distanti.

CAVE ROMANE

A 900 metri dal tempio sono visibili le cave romane da cui si estraevano i blocchi calcarei usati per costruire il tempio. Il percorso inizia sulla sinistra del tempio, uscendo dal piccolo cancello e seguendo il percorso indicato.

Il maestoso Tempio di Antas - Sardus Pater
QUERCIA SECOLARE

Sulla destra della piazza (da cui si accede all’area archeologica) un cancello in ferro indica l’uscita per raggiungere la quercia secolare. Seguendo il percorso naturalistico si arriva arriva ad uno splendido esemplare di quercia secolare.

STRADA ROMANA E GROTTA “SU MANNAU”

Dopo il villaggio nuragico, seguendo il sentiero sulla destra, si arriva ad un sentiero che porta alla grotta di Su Mannau.

CONSIGLI E RACCOMANDAZIONI

E’ possibile visitare l’area archeologica di Antas tutto l’anno con orari specifici. L’Ufficio Turistico di Fluminimaggiore è attivo per tutte le info necessarie.

Consiglio abbigliamento comodo da escursione.

Informatevi sull’accessibilità alla grotta Su Mannau; non è sempre visitabile e il biglietto di ingresso non è incluso nel biglietto di accesso all’area archeologica.


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