Ultimamente questa domanda è diventata la colonna sonora della mia estate, del mio tempo, della mia vita. Sarebbe dovuta essere la melodia di ogni singolo giorno e penso dovrebbe esserlo per ognuno di noi.
Una vocina mi chiede: “Quante vite pensi di avere?”
Mangia quella pizza.
Abbraccia le persone.
Rivolgi un sorriso gentile ad uno sconosciuto.
Fai quello che desideri senza rimpianti.
La vita è adesso.
E intanto a questa domanda abbiamo già dato tutti una risposta simile, ma pare che ce la dimentichiamo.
Lasciamo che il tempo passi sapendo che non tornerà più indietro. Quanti di noi hanno realmente un “programma”?
Seduta davanti al mare, mi chiedo se sto facendo tutto il possibile per essere felice, perché se mi domando quante vite penso di avere, la risposta è semplice.
Una.
Questa.
E non so esattamente quanto durerà… e c’è da ammettere che ne ho sprecata tanta ma ne ho anche vissuta altrettanta.
È che, quando ci sei dentro, non te ne rendi conto.
Sempre troppo presa a risolvere problemi. Sempre alla ricerca di soluzioni.
Ma quante vite pensiamo di avere? Quanti attimi, momenti speciali, soli e lune vivremo ancora?
Oggi scrivo da una postazione speciale. Un posto al mare. Mi sento quasi una nomade digitale ma ho solo un giorno libero e ho portato con me l’iPad. Mi sono sempre chiesta se la forza delle mie parole potrebbe farmi cambiare vita ma non mi sono mai davvero impegnata per capirlo.
A volte sono cosi piena di fiducia in me stessa da credere di avere altre mille vite, ancora altro tempo e cassetti per i sogni da riempire.
Questo è uno di quei giorni anche se quella domanda ogni tanto fa capolino.
E anche se conosco la risposta, a volte perdo tempo, perdo il senso, senza senso.
E allora quella vocina ricomincia…
Ama quell’uomo più grande di te.
Prendi quell’aereo.
Perdi quel treno.
Impara a lasciar andare.
Impara ad accettare.
E mentre l’unica vita che ho continua a scorrere, mi chiedo se questa sia davvero la via per la felicità. Possono bastare una postazione in riva al mare, l’amore di una splendida famiglia, altri cassetti da riempire e giorni indefiniti ancora da scrivere, per dare un senso ad una vita?
E questa vita può bastare?